Rivista N – 3 – Maggio 2025

1825-2025, 200 ANNI DI SEMINARIO IN CORSO CANALCHIARO

Sara Accorsi[1]

Abstract

Quattro giorni di iniziative volti a ricordare l’importante anniversario della vita del Seminario in Corso Canalchiaro, sede della Biblioteca Diocesana Ferrini&Muratori.  Il convegno ha permesso di capire i diversi interventi di consolidamento, che hanno richiesto numerose ricalibrature tra i progetti e gli interventi a causa della storicità delle strutture del palazzo. 

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LA BIBLIOTECA FACILITATRICE. Dalle collezioni del collegio alla dimensione sociale dell’apprendimento

Valentina Zacchia Rondinini Tanari[1]

Abstract

A partire da una sintetica ricostruzione storica viene presentata l’attuale fisionomia della Biblioteca della FTER che da biblioteca privata si è resa accessibile a tutti: portando online il proprio patrimonio; organizzando lo spazio fisico e virtuale in modo da garantire lo studio silenzioso, come già in passato, ma anche collaborativo in piccoli gruppi; fornendo informazione e “ispirazione” negli spazi virtuali su Whatsapp, Telegram, Instagram; avendo cura della convivialità, per esempio attraverso i gruppi di lettura.
Un cambiamento non scontato, che dice la volontà di restare contemporanei dei propri tempi, che in molti altri luoghi è ancora agli albori.

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EDUCARE ALLA PACE CON LA MERAVIGLIA. Un progetto di IRC per la Scuola Primaria

Lara Calzolari[1]

Abstract

L’articolo presenta un percorso didattico interdisciplinare sula tema della pace. L’esperienza condotta nella Scuola primaria si basa sulla testimonianza di Marco Rodari che opera nelle zone di guerra con progetti diretti soprattutto ai bambini.

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TEATRO TRA BIBBIA E VITA: UNA PROPOSTA LABORATORIALE

Enrico Giuranno[1]

Abstract

Quello fra il cristianesimo e il teatro è stato un rapporto difficile e controverso: dall’iniziale condanna inappellabile dei padri della Chiesa, che lo consideravano un retaggio del paganesimo, alla riscoperta in ambito liturgico nel medioevo, fino alle rivoluzioni teatrali del 900. Dopo il Vaticano II sono fioriti in tutto il mondo diversi metodi che tramite le tecniche teatrali hanno aperto alla scoperta delle profondità della Scrittura. Un laboratorio teatrale, in una classe V del liceo artistico Toschi di Parma, ha provato a sperimentare un approccio “non convenzionale” al testo biblico con una riflessione sulla fraternità ferita a partire dall’affascinante racconto di Giuda e Tamar (Gen. 38) all’interno del grande Romanzo di Giuseppe.

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LA NECESSITÀ ONTOLOGICA DELLA CURA COME PRATICA ETICA E PEDAGOGICA NELL’AZIONE EDUCATIVA DELL’IDR

Michela Casinelli[1]

Abstract

Le persone capaci di importanti gesti di cura, quando spiegano i motivi del loro agire, forniscono risposte di rara semplicità: ho fatto quel che dovevo, chiunque avrebbe fatto lo stesso, non c’era altro da fare… Il che non significa che dietro l’azione non ci sia un pensiero. Il pensiero c’è, ma è radicalmente semplice, nel senso che è essenziale, sa dov’è l’essenza delle cose. Questo pensiero è passione per il bene dell’altro, con una forza etica che non viene prima della coscienza, ma piuttosto, è la voce di una coscienza che sa ciò che è irrinunciabile e da lì orienta il suo essere.
Nell’aver cura, si risponde alla chiamata, propriamente umana, ad avere a cuore la vita. Con questo articolo, dunque, si vuole approfondire tale tematica nell’ambito delle pratiche educative scolastiche e in particolare dell’Idr.

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“FARE SEGNO A UN VOLTO”, NON SOLO INSEGNARE RELIGIONE. Elementi di riflessione dopo il sinodo

Laura Ricci[1]

Luca Vitali[2]

Abstract

Il Sinodo sulla sinodalità ha avviato dinamiche che possono essere preziose anche per ripensare l’educazione religiosa, in un’epoca di trasformazioni rapide e profonde.
Il “magistero della panchina, della strada, dei pellegrini e del cuore”, intesi come simboli di un cammino condiviso e di un incontro autentico, offrono delle piste da seguire per avvicinarsi ai bambini, ai ragazzi e ai giovani con uno stile che non si limiti a trasmettere dottrine e norme difficilmente comprensibili, ma che punti piuttosto a presentare loro un Volto, quello del Dio di Gesù Cristo, come punto di riferimento.
Questo approccio, infatti, può aiutare a superare la distanza tra la tradizione della Chiesa e le sfide poste dalle nuove generazioni e può far vivere con maggiore consapevolezza il processo di riforma che è sempre in corso, mai definitivamente concluso.

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REVISIONE DEI PIANI DI STUDIO

Fabrizio Rinaldi[1]

Abstract

L’articolo nasce dall’esperienza di rivedere più volte i Piani di Studio di un ente accademico.
Esso mette in luce cinque principi architettonici che si sono dimostrati utili nel coniugare insieme esigenze tra loro diverse come l’efficacia formativa, la sostenibilità economica, l’elasticità nella formulazione degli orari delle lezioni, la possibilità di personalizzare gli itinerari.

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LA PRESENZA CRISTIANA NEI SOCIAL NETWORK: costruire relazioni autentiche nell’era digitale

Stefania Cattin[1]

Abstract

L’evoluzione dei social network ha trasformato radicalmente la comunicazione globale portando con sé benefici e rischi. Autenticità e comunicazione occupano il posto centrale del dibattito perché i social non sono solo strumenti, ma luoghi dove si condividono esperienze di vita vera. Per tale motivo, la Chiesa, invita i cristiani a riflettere sul tipo di umanità manifestata anche in questi luoghi e invita a trasformare le connessioni virtuali in vere relazioni umane. Promuovere relazioni autentiche richiede attenzione all’ascolto, discernimento e verità. La Pastorale esorta a una presenza digitale che ispira e unisca, riflettendo l’amore di Cristo.

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L’ESODO SALVIFICO IN RISPOSTA ALLA CHIAMATA DI DIO “VA’ PER TE”. Un filo rosso tra Abramo e la sposa del Cantico

Maria Cristina Grillini[1]

Abstract

Questo contributo parte dall’assunto che, se tutta la Scrittura è un unico e articolato testo con cui Dio rivela all’uomo sé stesso, l’infinito amore col quale lo ha creato e l’intimo desiderio di relazionarsi con lui, allora ogni essere umano, se vuole conoscere Dio e il suo progetto sul mondo, può attingere al sacro testo per trovare le risposte, indipendentemente dalle coordinate spazio-temporali in cui vive. Se Dio, infatti, attraverso la sua Parola vuole raggiungere il cuore di ciascuno, è piena libertà di ogni uomo scegliere se avventurarsi nella lettura, magari adoperandosi per riconoscere tra le innumerevoli pieghe della Parola i tesori che contiene: in questo gli studiosi dell’antica tradizione rabbinica e i padri della Chiesa (Origene in particolar modo) ci sono maestri. Sulla scia del loro approccio ermeneutico si vuole qui evidenziare come, leggendo insieme la vicenda di Abramo e della sposa del Cantico, alla luce di una particolare locuzione in esse ripetuta, si possano ricavare interessanti e utili indicazioni esistenziali.

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LA DECISIONE COME ALGORITMO? L’ibridazione in ambito giuridico

Alfreda Manzi[1]

Abstract

Nuovi algoritmi concludono contratti, prendono decisioni, elaborano raccomandazioni, consigli. Si pensi agli assistenti digitali Siri, Google Assistant, Alexa o Cortana.
In diritto, i settori coinvolti sono la privacy, la prevenzione danni, la cyber giustizia, in cui la legge viene applicata automaticamente. È in gioco non solo la libertà di scelta degli utenti, la loro identità e la loro capacità di relazioni umane. Soprattutto, è a rischio il fondamento umano dell’ordinamento positivo con sanzioni e il dover essere della norma giuridica.
Allo scopo di approfondire questo tema, intendo analizzarlo in modo interdisciplinare con la sociologia relazionale di P. Donati.

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