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Sara Accorsi[1]

Abstract

Quattro giorni di iniziative volti a ricordare l’importante anniversario della vita del Seminario in Corso Canalchiaro, sede della Biblioteca Diocesana Ferrini&Muratori.  Il convegno ha permesso di capire i diversi interventi di consolidamento, che hanno richiesto numerose ricalibrature tra i progetti e gli interventi a causa della storicità delle strutture del palazzo. 

Chi entra oggi dal portone di Corso Canalchiaro 149 lo può fare per diverse ragioni: per partecipare a un momento proposto dalla comunità in formazione del Seminario, per frequentare le lezioni dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose dell’Emilia, per fruire di uno dei servizi offerti dal Tribunale ecclesiastico emiliano, per accedere alla Biblioteca Diocesana Ferrini&Muratori.
Qualunque sia la ragione tra queste, chi entra viene salutato nel grande chiostro da due illustri figure della storia di Modena: il duca Francesco IV d’Austria-Este e il Vescovo Giuseppe Emilio Sommariva.
Sono proprio le due targhe sotto i loro busti a svelarci perché ad accoglierci sono proprio loro: entrambe, infatti, ci rivelano che il luogo in cui siamo venne reso adatto e splendido, ampio e piacevole, per la liberalità e munificenza del duca Francesco IV d’Este Arciduca d’Austria al tempo del Vescovo Sommariva.
Era, infatti, il marzo del 1825 quando il Duca Francesco IV d’Austria-Este stabilì che il Seminario di Modena lasciasse le canoniche del Duomo e si trasferisse nel Convento di San Francesco di Corso Canalchiaro.
Il grande immobile, inizialmente Monastero dei Francescani, fondato ancora vivente San Francesco, dopo esser stato anche Caserma nel 1798, iniziò così duecento anni fa una nuova storia e quello che oggi è noto come il Palazzo del Seminario Arcivescovile ha da allora subito vari mutamenti collegati tanto alle esigenze di una comunità in formazione, quanto al modularsi della relazione con la Chiesa di Modena e con la città tutta.
Il Palazzo è stato in questi ultimi anni oggetto di un importante restauro, i cui passaggi salienti sono stati oggetto di un convegno a cura dell’Architetta Anna Allesina (Arké studio associato), con cui si sono aperti i 4 giorni di iniziative volti a ricordare l’importante anniversario della vita del Seminario in Corso Canalchiaro.  Il convegno ha permesso di capire i diversi interventi di consolidamento, che hanno richiesto numerose ricalibrature tra i progetti e gli interventi a causa della storicità delle strutture del palazzo.
Grazie alla collaborazione con l’ISSR dell’Emilia, il secondo giorno è stato dedicato ad una riflessione sul Seminario come luogo di formazione dei laici, a cui hanno partecipato docenti ed ex studenti.
Durante l’incontro sono emerse le diverse evoluzioni degli studi teologici nel corso degli ultimi trent’anni, sia nelle modalità della trasmissione che nei contenuti, così come i diversi contributi che la teologia oggi può offrire nel dialogo con la contemporaneità.
Le giornate di Sabato 15 marzo e domenica 16 marzo sono state dedicate alla musica e all’arte contemporanea, con concerti e con l’inaugurazione di una nuova opera di Daniela Alfarano, in continuazione con le due grandi colombe dell’artista già presenti lungo il monumentale scalone. Non poteva infine mancare un approfondimento sulla figura di Francesco IV d’Austria-Este, sul suo ducato e sulle relazioni con la Chiesa di Modena. L’intervento è stato effettuato dallo storico Francesco Gherardi.
Durante le giornate è stato possibile visitare alcune raccolte del patrimonio del Seminario, come il Museo di fisica e scienze naturali e la Biblioteca antica.


[1] Responsabile Biblioteca diocesana Ferrini & Muratori; Segretaria dell’ISSR dell’Emilia.