“Outdoor education” e IRC: educare alla meraviglia e al dono

Clio Griso[1]

Abstract

Le esperienze che si vivono all’aperto, a diretto contatto con gli elementi che ci circondano, producono benefici a livello fisico, emotivo ma anche cognitivo. L’ambiente, sia esso naturale o antropico, stimola motivazione ed interesse ad apprendere. L’insegnamento della religione cattolica, appoggiandosi al territorio e alla comunità, alla natura come alle strutture urbane, può offrire l’occasione di aprirsi alla meraviglia, all’idea di dono e alla responsabilità di prendersi cura che il dono stesso porta con sé. Dopo una prima parte di inquadramento storico e scientifico sull’outodoor education si intende fornire degli spunti pratici per progettare attività strutturate di IRC.

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Fare teologia con le serie tv

L’esempio di Lost

Federico Solini[1]

Abstract

L’articolo intende mostrare come si possa fare teologia a partire da un prodotto della cosiddetta ‘cultura pop’, prendendo come esempio la serie tv Lost. In essa si trovano intuizioni riconducibili al messaggio evangelico e, contemporaneamente, alla condizione dell’uomo postmoderno; per questo motivo è possibile compiere una breve analisi della serie con l’obiettivo di far emergere questi elementi, giungendo infine ad una sintesi che permetta di mettere in luce la ricchezza di significato del Vangelo in rapporto alle domande di senso dell’essere umano. Si sottolineeranno in particolare due necessità: abbracciare un percorso di conversione e riappropriazione del sé più profondo e autentico e mettere al centro la relazione con l’altro, aprendosi all’aspetto comunitario della ricerca della felicità e della salvezza.

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