Fare teologia con le serie tv
L’esempio di Lost
Federico Solini[1]
Abstract
L’articolo intende mostrare come si possa fare teologia a partire da un prodotto della cosiddetta ‘cultura pop’, prendendo come esempio la serie tv Lost. In essa si trovano intuizioni riconducibili al messaggio evangelico e, contemporaneamente, alla condizione dell’uomo postmoderno; per questo motivo è possibile compiere una breve analisi della serie con l’obiettivo di far emergere questi elementi, giungendo infine ad una sintesi che permetta di mettere in luce la ricchezza di significato del Vangelo in rapporto alle domande di senso dell’essere umano. Si sottolineeranno in particolare due necessità: abbracciare un percorso di conversione e riappropriazione del sé più profondo e autentico e mettere al centro la relazione con l’altro, aprendosi all’aspetto comunitario della ricerca della felicità e della salvezza.
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