Dostoevskij e la questione della “vita”: un confronto con Nietzsche
Cecilia Boni[1]
Abstract
È noto il modo in cui Nietzsche ha inteso il nichilismo sia come processo di disgregazione della metafisica occidentale, sia come negazione dei valori vitalistici da parte della tradizione cristiano-platonica. Se il progressivo svuotamento da parte della filosofia occidentale delle proprie certezze descritto da Nietzsche è indubbio, meno certe sono le ragioni per le quali il filosofo tedesco abbia visto nel pensiero cristiano una posizione necessariamente contraria alla vita. Si può infatti ravvisare nell’esistenzialismo cristiano contemporaneo, in particolare nel pensiero di Dostoevskij in quanto precursore del filone russo di tale prospettiva, un tentativo di recuperare la centralità del singolo e delle sue concrete esperienze di vita nel fenomeno religioso. Si tenterà dunque di mostrare come la profonda aderenza alla vita caratterizzi le riflessioni dostoevskiane facendo riferimento alle opere Memorie del sottosuolo, L’idiota, I demoni e Diario di uno scrittore.
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