Parole di antichi saggi per la formazione dei giovani
Osservazioni su Proverbi 22,17–23,11
Marco Settembrini[1]
Abstract
Il contributo illustra antiche lezioni impartite ai giovani dai saggi dell’antico Israele, tramandate all’interno di una delle sette raccolte di cui si compone il libro dei Proverbi. Con tono confidenziale, alternando argomentazioni a descrizioni, si intende avviare l’adolescente alla giustizia.
Per divenire saggio il giovane deve imparare a riconoscere i diritti del prossimo, persino del più povero, di cui i confini che ne delimitano il campo di proprietà sono il segno più eloquente. I confini che il ragazzo deve vedere nel mondo in cui si muove devono poi rimandarlo a riconoscere i confini in cui egli deve crescere, confini interiori che lo trattengono dal prevaricare in gesti di collera (imparati da compagni esuberanti) e, viceversa, dal precipitarsi con sciocca generosità a sostegno di persone sconosciute. La sapienza si otterrà in un delicato equilibrio di attenzione al prossimo e di attenzione al proprio cuore, nella cura della giustizia e delle proprie passioni.