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Servizio diocesano Tutela Minori e Persone Vulnerabili[1]

Abstract

Il Servizio Diocesano Tutela Minori (SDTM) si propone di attualizzare le indicazioni di papa Francesco rispetto alla prevenzione degli abusi e alla tutela e protezione dei minori e delle persone vulnerabili.
Nel nostro contesto la chiesa gode ancora di stima nel ruolo educativo nei confronti dei bambini e dei giovani: si tratta di custodire questo tesoro portando all’evidenza il bisogno di costruire belle e sane relazioni.

Il magistero di Papa Francesco chiede di porre l’attenzione di tutta la Chiesa sui minori e sulle persone vulnerabili: si tratta di un nuovo atteggiamento chiamato a promuovere, con coraggio e determinazione, una pastorale realmente protettiva nei confronti dei bambini e di tutte le persone vulnerabili.
Tutti noi sperimentiamo quanta fiducia e speranza le famiglie ripongono nei nostri gruppi parrocchiali e nelle attività che vengono proposte: i nostri vari gruppi ecclesiali e le nostre parrocchie sono ancora percepiti, per lo più, come luoghi sicuri nei quali poter far crescere i bambini e nei quali le persone deboli possono essere aiutate, sostenute e valorizzate. Questo è un grande dono che è importante riconoscere e custodire con tanta cura: la chiesa da sempre ha accolto e fatto crescere generazioni di bambini e di ragazzi come naturale prolungamento dell’insegnamento evangelico.
Nel documento preparativo del Sinodo leggiamo però anche la consapevolezza che questo grande dono è talvolta rovinato e abbruttito: «non possiamo nasconderci che la chiesa stessa deve affrontare la mancanza di fede e la corruzione anche al suo interno. In particolare, non possiamo dimenticare la sofferenza vissuta da minori e persone vulnerabili a causa di abusi sessuali, di potere e di coscienza commessi da un numero notevole di chierici e persone consacrate».[2]
Nel documento preparatorio non si usano mezzi termini: è urgente fare i conti con una chiesa ancora impregnata di clericalismo nella quale i diversi tipi di abuso (di potere, economico, di coscienza e sessuale) si radicano in forme non servizievoli e rispettose di autoritarismo.[3]
L’abuso si realizza sempre in un rapporto asimmetrico fra due persone, un rapporto che può evolvere nella manipolazione e in un’esperienza distorta e malata dell’autorità. Si tratta, quindi, di compiere un vero e proprio cammino di conversione e di verità: non è più possibile affrontare il tema degli abusi nella chiesa come una questione “di nicchia”, che interessa solo poche persone, additate come malate. La posta in gioco è di affrontare questa sfida considerando l’intera struttura della comunità cristiana: è sempre più urgente identificare quelle dinamiche e quei meccanismi che potrebbero costituire un terreno fertile per l’insorgere di comportamenti abusanti.
È necessario poi un impegno di conversione che coinvolge la nostra vita spirituale: l’accoglienza e la protezione dei bambini e delle persone vulnerabili ci mette in comunione con il Signore Gesù che ha accolto i bambini e, abbracciandoli, li ha posti al centro della comunità.
Il Servizio Diocesano Tutela Minori (SDTM) della diocesi di Bologna sta raccogliendo la sfida di promuovere una riflessione attorno al tema della bellezza delle relazioni.
I nostri ambienti formativi (parrocchie, gruppi, associazioni …) sono ricchi di una potenzialità straordinaria: fare emergere la bellezza di ogni bambino, ragazzo e adulto creato ad immagine e somiglianza di Dio. Sorretti da questa consapevolezza il SDTM organizza, in collaborazione con le varie realtà pastorali, percorsi di formazione e di riflessione nei quali al centro c’è soprattutto il desiderio di mettere a tema la ricchezza e la bellezza della relazione educativa e di accompagnamento.
Il SDTM si sta anche proponendo in dialogo con i presbiteri in particolare nel delicato momento dell’avvicendamento nel ministero. Il cambio di parrocchia può fare emergere fragilità ed elementi critici nelle varie relazioni. Alcuni parroci richiedono anche di essere accompagnati in cammini di discernimento rispetto a situazioni pastorali faticose.
La scelta dei Vescovi italiani di sottoporre ogni anno alle singole diocesi un report di verifica del cammino di prevenzione e di formazione è di grande aiuto al SDTM per mantenere sempre vivo lo slancio nel proporre momenti di formazione e di dialogo su questi temi.
Assieme al SDTM è presente anche il Centro d’Ascolto (CdA): si tratta di un luogo nel quale è possibile portare la segnalazione di abusi o di comportamenti inadeguati o anche solo chiedere informazioni o consigli per affrontare situazioni delicate e complesse in questi ambiti. Il CdA rappresenta una grande occasione di incontro; per questo motivo è posta una grandissima attenzione all’accoglienza di tutti coloro che vi si rivolgono: competenza ed umanità sono elementi fondamentali. Il CdA è poi in dialogo continuo con il Vescovo.
Due anni fa il Servizio Nazionale Tutela Minori aveva scelto come tema per la giornata di preghiera per le vittime degli abusi il seguente versetto del salmo 147: «Il Signore risana i cuori affranti e fascia le loro ferite».
La consolazione non deve essere percepita come un atto formale, ma come un impegno per la comunità cristiana: un impegno che si trasforma in prossimità, accompagnamento, custodia, cura, prevenzione e formazione.
Non possiamo distogliere lo sguardo davanti alle ferite provocate da ogni forma di abuso: siamo anche consapevoli che non ci può essere guarigione senza la presa in carico del dolore causato nella vita altrui: per questo la strada della sensibilizzazione, della formazione a buone, belle e sane relazioni è da perseguire con sempre maggiore convinzione e tenacia.


[1] Cfr. https://tutelaminori.chiesadibologna.it/.

[2] Documento preparatorio al Sinodo 2023, n. 6, in Vatican News ,in https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2021-09/testo-letto-in-italiano.htm 10/03/2024.

[3]  Cfr. ivi.